Ecoansia e dintorni

Il 28 luglio 2022 l'overshoot day mondiale, vuol dire che abbiamo già usato quello che la terra aveva da offrirci e siamo in debito col futuro.

In questo periodo sono circondata da persone in preda alla più totale eco-ansia: paura del futuro, terrore dei cambiamenti climatici, senso di impotenza e insofferenza.

Io stessa mi sento spesso così, mi viene un senso di angoscia e di colpa quando accendo il condizionatore per lavorare senza svenire di caldo.
E pur essendo la prima che ha bisogno di leggerezza, non posso evitare di pensare alle ultime polemiche del mondo green viste di recente.

Questo presunto scontro tra (alcuni) divulgatori e attivisti ecologisti mi ha lasciato molto l'amaro in bocca e penso davvero che sia un dibattito inutile e distruttivo.

Per chi se lo fosse perso il sunto era "la scienza dice che la differenza della singola azione umana è pressoché nulla, i dati dicono che se usi la saponetta al posto della bottiglia di plastica sostanzialmente cambia poco o niente" (fatemi passare la semplificazione)

E se una parte sono convinta che la visione scientifica debba essere centrale per trovare soluzioni che ci salvino le chiappe,

dall'altra non posso in alcun modo sposare una visione per cui la singola azione è inutile.

Un po' perché banalmente basterebbe che 7 miliardi di persone facessero singole azioni per cambiare le cose.

Un po' perché di una scienza che mi dice che quello che faccio non conta niente, sinceramente non so che farmene.

Non voglio esercizi di stile, voglio un'idea per cambiare, per andare avanti.

Mi spiego meglio: è giusto che la scienza mi dica quale azione sia più ecologica dal punto di vista tecnico per poter orientare i miei comportamenti ma allo stesso tempo ho umanamente bisogno di sapere che quello che faccio è utile. Che io conto qualcosa.

Non voglio fare atti di fede, non ho bisogno di "credere" di stare nel giusto.
Voglio semplicemente fare le mie cose e farle al meglio possibile.

Per non soccombere alla paura e gettare la spugna, voglio fare il mio, fare la mia imperfetta azione, potermi guardare allo specchio e dire "io ce la sto mettendo tutta".

Non c'è tempo per divisioni e delle fazioni, è il momento di cambiare e di smettere di usare scuse perché se avessi 1 euro per ogni "ma io mangio pochissima carne e mai rossa" oppure "eh ma capirai che cambia se lo faccio solo io" ora starei scrivendo dalla mia oasi in Patagonia.

Certo non salveremo il mondo solo chiudendo l'acqua mentre ci laviamo i denti o prendendo una pizza senza mozzarella, lo so bene.
Il cambiamento di cui abbiamo bisogno non è solo personale ma anche, soprattutto, sistemico: mondo politico, economico e struttura sociale devono necessariamente mutare per poter sopravvivere in modo sostenibile. O per poter sopravvivere e basta.

Però mi chiedo: come possiamo acquisire nuove consapevolezze se non cambiamo qualcosa di noi, se non cambiamo abitudini?

Da quando sono diventata vegana la soglia della mia attenzione "green" è salita molto e ora non mi faccio problemi a pretendere il rispetto dei miei principi: da quando chiedo di rimuovere la cannuccia al bar a quando leggo i programmi dei partiti che sono chiamata a votare.

Perché quando siamo noi in prima persona a impegnarci in qualcosa, ci sentiamo automaticamente più titolati a richiedere che i nostri principi siano rispettati.

E il 25 settembre è vicinissimo, astenersi o evitare l'argomento non ci salverà.

Se io sono la prima a fregarmene, come vado a chiedere al partito di turno di avere un programma super ambientalista?
E se sono io la prima a fregarmene, quanto sarò fiscale e attenta affinché questo programma sia rispettato?

Abbiamo bisogno di scienziati a cui affidarci che ci guidino, che ci aiutino a capire cosa è meglio per andare nella giusta direzione, che allo stesso tempo sfidino la politica al rialzo nella transizione ecologica proponendo idee e soluzioni.
Non abbiamo bisogno di gente che ci tratta da imbecilli e ci deride per la friggitrice ad aria.

Come esseri umani abbiamo già dimostrato di avere capacità eccezionali: abbiamo dipinto la cappella sistina, siamo andati sulla luna, siamo capaci di imprese immense, di poesia, di inventiva...abbiamo tutte le potenzialità per trovare la soluzione al casino in cui ci troviamo.

Ma per potercela fare abbiamo ci serve sapere che un altro modo di vivere è possibile, che quello che facciamo può funzionare.

E' necessario sognare un nuovo mondo per poterlo realizzare.

Disegno di Giovediallesedici


















Indietro
Indietro

Cosa comprare su Koro? Accessori per la casa

Avanti
Avanti

Cosa comprare su Koro? Snack per aperitivo vegan