I filtri di Instagram

Premessa: ho pensato un sacco a come scrivere questo post sui filtri di instagram cercando di non sembrare una stronza, spero di riuscirci ma non ne sono certa.

Instagram è un social usato principalmente da donne e basato principalmente sulla condivisione di immagini, credo sia superfluo dire che è un mix esplosivo.

Mettere la propria immagine online, darla in pasto potenzialmente a chiunque, esporsi a qualunque tipo di critica/vilipendio/commento nel 2021 per una donna non è ancora facile.
Il giudizio sul nostro aspetto è così forte che finiamo per metterci delle orecchie da cane e le stelline che escono dagli occhi per sembrare più belle (suona ridicolo, no?).

Siamo tutte (mi ci metto io per prima) in qualche modo ossessionate dal nostro aspetto, ogni volta che rivediamo le nostre storie o scegliamo la foto migliore da pubblicare perché è ovvio che nessuna abbia voglia di esporsi quando si sente brutta.

E quindi capisco benissimo che la tentazione di usare un filtro che pialli le rughette, cancelli i brufoli, faccia i denti più bianchi e gli occhi più brillanti sia forte, lo dico da 37enne che guarda con nostalgia alla pelle delle 20enni.

Però, soprattutto se ci stanno a cuore le sorti delle altre donne, ritengo che smettere di usare i filtri sia un atto fortemente politico. Un disinquinamento digitale, una disintossicazione per se stessi e per gli altri.

Non voglio minimamente arrivare a quei discorsi da pubblicità del bagnoschiuma "ah ma siamo tutte belle come siamo" perché la bellezza non c'entra, c'entra la verità.

Una faccia vera, un'immagine vera, non è mai stata così rivoluzionaria come in un'epoca di facce distopiche e aliene, è una mano tesa alle altre donne per dire che va bene anche non essere belle, perché non è quello l'importante.
Spostare prima di tutto il nostro sguardo su altro, distoglierlo dall'immagine e focalizzarlo sui contenuti, è il primo passo per liberarci di questa schiavitù della faccia perfetta su Instagram.

Insomma, io provo a metterci la faccia.















Indietro
Indietro

La sostenibilità è un viaggio

Avanti
Avanti

Le abitudini di nonna